Un urlo per l’Articolo 31. Come un passaparola, che si propaga senza ostacoli. Gli Articolo 31 sono questo fin dall’inizio, sono per tutti e contro tutti. C’è un po’ di Articolo 31 nella storia di chiunque abbia l’età giusta e ci sia passato, ma anche chi è arrivato dopo e si è innamorato del genere quando Ax era solista e Dj Jad pubblicava per la sua etichetta. C’è un pezzo di storia in tutte le generazioni successive, che arriva persino a oggi, nell’epoca in cui si campionano le hit del passato – anche italiane – per farne di nuove. Tutto questo perché due ragazzi un giorno si chiesero: ma se gli americani lo fanno con la musica dei loro padri, perché non possiamo fare lo stesso?
Ci sono stati diversi momenti della storia in cui quest’urlo è sembrato affievolito, a volte addirittura spento. L’idea di Archivio 31 nasce proprio perché, in realtà, quasi come se fosse energia, sappiamo che quell’urlo non si può distruggere. Ha attraversato 31 anni di storia, arrivando in posti in cui nessuno pensava né che il rap né che Ax e Jad sarebbero potuti arrivare. Cosa cambia, dunque, da quei due sbarbati che a due passi dal Duomo vestivano “come gli americani”, con baggy, magliette Godfather, giacche di Carhartt a oggi? Probabilmente solo un numero, per il resto è tutto com’era allora. Ma il numero che rimane invariato è quello, sempre il solito, il 31, per il quale, con questo progetto, vi chiediamo di lanciare un urlo.
Che sia una foto, un autografo, un biglietto nel diario: è giusto che la storia di tanti diventi il presente di tutti.
Per questo un archivio, consultabile e arricchibile anche da chi ne usufruisce, perché nessuno possa dire che quest’urlo si sia spento.
